Le skill che sviluppiamo con la maternità

Le skill che sviluppiamo con la maternità

di dott.ssa Loretta Redaelli
Senior Consultant e formatore comportamentale in gruppi di consulenza direzionale

Diventare mamma permette di migliorare competenze fondamentali anche nell’ambito professionale e sociale. È corretto, infatti, riconoscere che la maternità ci aiuta a sviluppare competenze importanti e spendibili nel mondo del lavoro; più di quanto si potrebbe ottenere partecipando a corsi di formazione.

Nei vecchi curriculum formativi venivano riportate le esperienze sportive a rinforzo del proprio percorso scolastico, per sottolineare alcune capacità apprese come, per esempio, allenarsi alla fatica, alle regole e al superamento dei propri limiti. La maternità, invece, non viene (ancora) inserita nei curriculum. Tuttavia, comincia ad essere spesa – anche brillantemente - nei colloqui di valutazione nell’azienda in cui si lavora o nei percorsi di selezione e ricerca di occupazione.

Quali, dunque, le skill che puoi acquisire e che bisogna essere in grado di riconoscere e comunicare?

Innanzitutto, devi sapere che con la maternità c’è un ritorno di quello che viene definito “cervello plastico”. I neuroscienziati, infatti, hanno dimostrato che, come nel periodo dell’adolescenza, la neo-mamma ha la necessità di imparare in fretta. Grazie alle stimolazioni mentali del nuovo arrivato e agli ormoni in circolo nel cervello della madre accadono delle cose fantastiche: aumenta sia la materia grigia peri-acqueduttale, sia la densità delle spine dendritiche. Tradotto praticamente: la velocità di connessione fra neuroni cresce tantissimo, come anche la memoria e la capacità di spostarsi velocemente tra un compito e l’altro.

La prima qualità, pertanto, è fisiologica, un regalo che madre-natura ci fa. È quella che in molti ambienti di lavoro viene definita – impropriamente - “multi-tasking”, cioè di seguire contemporaneamente più compiti ed attività. Impropriamente perché sarebbe più corretto chiamarla “multi-shifting”; con questo termine si indica la capacità di concentrarsi velocemente su una cosa, spostandosi altrettanto velocemente su un’altra.

Del resto, è cosa conosciuta che noi mamme riusciamo ad essere mentalmente agili e pronte a qualsiasi imprevisto nel momento in cui hanno il loro bimbo fra le braccia. Oltre alla capacità di memorizzare e alla flessibilità, una mamma allena, senza volerlo, una competenza molto utile: l’ascolto attivo.
Relazionarsi con diversi soggetti della famiglia per la cura del bimbo sviluppa infatti la capacità di comprendere il punto di vista e le espressioni non-verbali altrui (i “non detti”, le espressioni del viso, i gesti, ecc.) e di comunicare in modo diverso, rispondendo a bisogni e stili di più persone.

Fortissima è inoltre la capacità di pianificazione: la neo-mamma che apprende immediatamente come utilizzare il tempo, dando priorità diverse, e a impiegare le risorse necessarie in funzione dell’obiettivo da raggiungere.

Un’ultima qualità è la capacità di delegare: prendersi cura del bimbo aiuta a sviluppare fiducia nei confronti delle persone (famigliari e non) che possono essere d’aiuto e a cui si impara ad affidare compiti, attentamente verificati e gestiti, come si fosse un manager.

Per concludere: cara mamma, è importante che tu sia sempre più consapevole di quanto la tua fatica quotidiana, giorno dopo giorno, possa aiutarti anche nella professione; e sii orgogliosa della tua maternità!

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